Viola, se vinci salvi il campionato. Ci pensano Pjaca e l’artista Chiesa

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Intervista a Matteo Renzi di Luca Calamai per la Gazzetta dello Sport, 1 dicembre 2018

L’ex premier parla da tifoso: «Tutta Italia è con noi. Champions alla Juve e Fiorentina in Europa, stesse chance. E Federico non farà come Baggio». Matteo Renzi, 43 anni, nato a Firenze, tifoso viola. Oggi senatore Pd, capo del Governo dal febbraio 2014 al dicembre 2016. Il 15 dicembre andrà in onda il suo docufilm «Firenze secondo me».

“Non immaginavo che Andrea Agnelli facesse il colpo Cristiano Ronaldo. Quando è stato ufficiale, l’ho chiamato per i complimenti. Da tifoso avversario irriducibile rosico, da amante del pallone dico che CR7 è positivo per il nostro calcio».

Matteo Renzi è già in clima Fiorentina-Juve. La «sua» partita.

«Come valuto l`operato dei Della Valle? A Firenze non siamo mai contenti, altrimenti non saremmo fiorentini. Hanno fatto un grande lavoro: club dalla C alla A, emozioni in Champions e in Europa League. Penso che il meglio debba ancora venire. Prima e poi torneremo a
vincere anche in riva all’Arno, ne sono certo».

Baggio alla Juve scatenò una rivolta cittadina: la storia potrebbe ripetersi con Chiesa?

«Ricordo bene la vicenda Baggio, avevo 15 anni e il cuore a pezzi come molti fiorentini. Non accadrà una piazza Savonarola bis: il clima è cambiato e, dato fondamentale, Chiesa resterà a Firenze».

E` più facile che la Juve vinca la Champions o che la Fiorentina conquisti un posto nelle Coppe?

«Stesse possibilità: si intuisce cosa preferirei io, no?».

Salvini ha attaccato duramente Gattuso, facendo un`invasione di campo. Lei come valuta Pioli?

«Salvini ha sbagliato. I politici sono cittadini come gli altri, è giusto che facciano il tifo, per carità. Come fa lui per il Milan, io per la Fiorentina. Ma pensare di spiegare a un mister come fare la formazione è un atto di arroganza inaccettabile. Spiegare il calcio a Gattuso, poi, dimostra che Salvini si è montato la testa. Ma parliamo d`altro. Massima stima e rispetto per Pioli. Lui fa la formazione, noi facciamo
il tifo».

La Fiorentina ha investito su Pjaca.

«Talento da vendere: sarebbe un bel regalo di Natale anticipato se ci mostrasse la sua classe proprio contro la Juve. Del resto, lo scorso hanno l`ha sbloccata Bernardeschi con il gol dell`ex. Potremmo restituire la cortesia con Pjaca».

Allegri ha rimproverato Bernardeschi: «Non siamo alla Fiorentina.

«Bemardeschi è un signor professionista. In molti hanno fatto battutacce su di lui quando la Juve lo ha preso, dicendo che era stato pagato troppo. Quei soldi, purtroppo, li vale tutti. Al Franchi è stato fischiato dal primo minuto e ha giocato con professionalità e carattere: non
riesco a parlarne male, anche se purtroppo indossa la maglia a strisce. Allegri è molto intelligente e lo considero un signor allenatore: spero che i viola gli facciano rimangiare quella frase con una bella vittoria».

Quali sono i giocatori che hanno accompagnato la crescita del tifoso Renzi?

«La formazione del 1981-82: da Galli a Graziani, con la luce, Antognoni, in mezzo al campo. Peccato che quel campionato finì male per colpa della Juve e delle polemiche dell`ultima giornata. Poi Baggio-Borgonovo, Passarella, Bertoni e il fantastico Batigol, le squadre di Ranieri, Trap, Prandelli, Montella. Ero ad Anfield ma mi emozionavo anche in C con Riganò».

La tragedia di Astori ha colpito il mondo del calcio.

«Impressionante dal punto di vista umano. Una persona speciale, con una famiglia così perbene da toccare il cuore di tutta Firenze. Credo sia stata la prima volta negli ultimi 40 anni che nella mia città sono stati applauditi i giocatori della Juve: Buffon, Chiellini e compagni hanno fatto un gesto bellissimo a prendere un aereo dopo la partita di Champions e a stare con noi in piazza Santa Croce».

Da ex arbitro come giudica la Var?

«Grandissima cosa. Noi ci lamentiamo sempre ma abbiamo i migliori arbitri del mondo. Rocchi, cresciuto nella sezione di Firenze, è il numero uno”.

Come valuta lo scontro Giorgetti-Malagò?

«Non entro nel merito della polemica. Dico solo che questo governo pretende di occupare tutti gli spazi di potere. Ha detto bene il Coni: neanche con il fascismo si era arrivati a tanto. Le regole sportive internazionali pretendono che la politica rispetti l`autonomia dello sport. E poi, scusi: i dati economici sono tornati negativi, si perdono posti di lavoro e questi fanno la guerra al Coni? Salvini vuol fare le formazioni a Gattuso, Giorgetti vuol fare il capo del Coni. Si occupino delle tasse invece che del calcio».

Ha riti scaramantici pre partita?

«No. Prima della gara sarò a Coverciano con la nazionale parlarmentari. Per due ore conterò molto sull`apporto dei Cinque Stelle. Ma è solo calcio, nessun inciucio politico».

Il pronostico di oggi?

«Dobbiamo vincere per salvare il campionato. Se vince la Juve, lo scudetto è già andato e si perde interesse. Oggi tutta Italia tiferà Firenze, speriamo bene».

Suo figlio gioca nella Primavera dell`Udinese.

«Ama il calcio, ha fatto stagioni brillanti negli Allievi, oggi insegue il suo sogno in una società seria che è come una famiglia. Lasciamolo stare. Se andrà avanti sarà stato tutto merito suo e dei suoi compagni. Se si fermerà avrà fatto una bellissima esperienza».

Nel suo film documentario in quattro puntate che sarà trasmesso il 15 dicembre sulla «Nove» dedica spazio al calcio storico.

«”Firenze secondo me” racconta le meraviglie della città: accanto ai grandi monumenti, ai musei e alle realtà del volontariato, c`è anche il calcio. Qui a Firenze è nato il gioco della palla con i piedi. Bello vedere la maglia della Fiorentina con i quattro colori delle squadre del
calcio storico. Ma io preferisco il più tradizionale viola».

In «Firenze secondo me» racconterà i geni del passato che hanno fatto eterna la città: calcisticamente chi sono oggi i Michelangelo,  i Botticelli, o i Leonardo del campionato?

«Per l`artista più geniale mi sembra difficile, ahimè, non scegliere Ronaldo. Ma della Firenze rinascimentale mi piace pensare alla Bottega dove i giovani potevano crescere per poi sbocciare e superare i maestri. Oggi il giovane più promettente è Chiesa: mi auguro sia l`artista
che il calcio italiano aspetta».