Renzi: "Al fianco di Isabella, modello di coraggio"

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Intervista di Valerio Baroncini, "il Resto del Carlino", 11 febbraio 2021.     

Dai missili sul governo Conte Bis a Idice, fra quelli che nelle intercettazioni dello scandalo furono definiti «campi di radicchi» da lottizzare, il ragionamento di base è Io stesso: «La politica non deve essere subalterna». E Matteo Renzi, senatore di Italia Viva che nel 2015 guidava da presidente del Consiglio il Pd vicino alle coop rosse, non tornerebbe indietro sulla scelta: no al potere consolidato, sì «a una giovane sindaca piena di idee».

Senatore Renzi, il Tar ha detto no alle cooperative: a Isabella Conti venivano chiesti 21 milioni di euro.
«Isabella Conti ha sfidato il potere precostituito. E la sentenza è una soddisfazione personale e umana per lei e per tutti noi».

Si spieghi meglio.
«Penso che aver appoggiato una giovane sindaca, da presidente del Consiglio, sia stato un grande regalo che mi sono fatto da solo».

Da solo?
«Certo. La gente diceva: 'Questo è un regalo per lei, Isabella'. Sbagliavano. Oggi io sono particolarmente felice per la scelta di allora. Nei palazzi alti, nei centri di potere, tendi a dimenticare chi sei».

Cosa ha significato per la Conti questa vicenda? Ora è uscita dal Pd ed è con lei In Italia Viva.
«Isabella si merita un riconoscimento, ha un grande futuro politico davanti a sé. Avere affrontato nel 2014 quella cosa, con la forza di una sindaca giovane ma al primo mandato, basandosi sui propri valori e su una laurea in Giurisprudenza contro un colosso come le cooperative a Bologna, beh, è stato un segno di forza d'animo straordinaria».

Lei era nel Pd all'epoca. Lo guidava. E il Pd era vicino alle coop, anche per finanziamenti e sostegno.
«Le battaglie controcorrente le ho sempre amate, se sono giuste. E quella decisione lo era: sono orgoglioso di Isabella. Oggi, poi, con l'esperienza in prima fila in Italia Viva sono cambiate tante cose. Sono felice di esserle a fianco, il tempo è galantuomo. Isabella non è solo un simbolo di Italia Viva, ma della politica che non ha paura del pensiero unico».

L'inchiesta per le pressioni finì con l'archiviazione, ma molte critiche alla politica.
«La politica non deve essere mai subalterna ai poteri economici. A San Lazzaro c'è stata una dimostrazione di coraggio, di spina dorsale dritta. Sfidare i poteri forti in tempo di pensiero debole è una grande lezione. E la Conti l'ha data a tutti».

A Bologna si vota per il sindaco, ma lo scenario è confuso. Industriali ed energie civiche chiedono un candidato dal profilo «alto e internazionale».
«Sono reduce da una battaglia troppo grande per parlare di nomi (ride, ndr), ma è fondamentale dire che mai come in questo momento c'è lo spazio politico per fare dell'Italia il luogo della ripartenza, Ci sono tantissimi denari, non sono mai stati così tanti, con la mossa di Draghi il Paese sta crescendo in Borsa, le aziende valgono di più, c'è fiducia. Entusiasmo. Un clima perfetto per un territorio come quello emiliano e per Bologna. Nel processo di cambiamento degli anni Venti, Bologna ha bisogno di un sindaco capace di rappresentare questa svolta.