Renzi: Biden ha ignorato Meloni, il sovranismo è provinciale

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Matteo Renzi intervistato da Concetto Vecchio per "Repubblica"

Matteo Renzi, il golpe in Russia è una farsa?

«Eviterei giudizi affrettati. La politica estera non si fa con i tweet. E per capire cosa stia accadendo davvero in Russia ci vorrà tempo. Ma la debolezza di Putin è oggettiva. E clamorosa».

L`Italia che ruolo dovrebbe svolgere?

«Dovrebbe esserci e invece sono colpito dalla mancata telefonata di Biden a Giorgia Meloni. Ha chiamato Sunak, Scholz e Macron ma non la nostra premier. È una pessima notizia per l`Italia».

Come lo spiega?

«Da ex premier so che gli Usa quando chiamano interpellano i quattro paesi europei del G7, stavolta l`Italia è rimasta fuori. Non è un fatto di protocollo odi galateo. L`ordine mondiale si sta dissolvendo, e noi rischiamo di restare alla finestra».

Non è ingeneroso? Blinken ha chiamato Tajani.

«Non scherziamo. Serve un contatto a livello di capi di stato e governo. Al ministro degli Esteri consiglierei di occuparsi un po` meno di Forza Italia e più della Farnesina».

E Meloni cosa dovrebbe fare?

«Farsi sentire, chiedere di essere coinvolta. Qui parliamo di Santanchè e di Minenna, questioni di serie B rispetto al nostro destino nel mondo. Il sovranismo purtroppo fa rima con provincialismo».

In politica estera non bisogna fare il tifo per l`Italia?

«Sempre. Infatti non attacco il governo ma stimolo Meloni e Tajani a farsi sentire».

Il Pd ha chiesto che Meloni riferisca in aula.

«Buona idea. Ma il Pd non ha una linea sulla politica estera. O meglio ne ha due: linea Guerini o linea Provenzano? Elly Schlein va a un gay pride alla settimana: sui diritti ha le idee chiare, sulla politica estera no».

Che succederà in Russia?

«Non lo sa nessuno purtroppo. Chi contesta Putin, come noi, tuttavia non può tifare per i mercenari della Wagner, autentici criminali responsabili dei più grandi massacri non solo in Ucraina, ma anche in Africa».

Che fare allora?

«Occorre un`iniziativa diplomatica vera. Finora l`hanno presa il Vaticano, con Zuppi, e la Cina. Gli Stati Uniti hanno tutto l`interesse a negoziare con Putin debole, che è comunque più affidabile di un macellaio come Prigozhin».

Con Putin bisogna trattare adesso che è debole?

«Lo spazio che si apre ora va colto. Non farlo sarebbe un autogol».

Deve scendere in campo l`Europa?

«L`Europa è una grandissima idea politica ma l`Europa burocratica rischia di affossare il sogno dei padri fondatori. Il mondo va verso Est, la demografia ci condanna: ora è tempo di una iniziativa di Bruxelles».

Cosa intende?

«Armare Kiev è giusto, deve servire ad arrivare alla pace. E all`ingresso dell`Ucraina in Ue prima possibile. Su questi temi serve l`iniziativa politica anche dell`Italia. Roma torni protagonista in Europa anziché scappare con patetici rinvii come quello sul Mes».

Cosa abbiamo capito di questa guerra?

«Ci abbiamo capito poco tutti. Ma era nel giusto chi come noi ha sempre sostenuto l`Ucraina. Contro l`invasore Putin. E contro gli invasati come gli Orsini e i Travaglio. Presenteremo una interrogazione in Vigilanza per sapere se gli amici nostrani di Putin, che prevedevano la vittoria schiacciante di Mosca, hanno ricevuto soldi dalla Rai per le loro tesi deliranti».