Renzi: «Draghi alla guida della Commissione Ue è il nostro sogno»

Intervista a Matteo Renzi per «Il Giornale di Vicenza» del 2-06-2024

di Roberta Labruna

Matteo Renzi pigia sull'acceleratore della "maggioranza Mario" (inteso come Draghi). «Faremo di tutto per contribuire a portare Mario Draghi alla guida della commissione», avverte. E oggi il leader di Italia Viva arriva a Vicenza per ribadire che la lista di Stati Uniti d'Europa ha le carte in regola per conquistare i consensi dei moderati.

Perché questo voto è decisivo?

«Il mondo va a fuoco: guerre, crisi, instabilità. Ucraina, Medio Oriente, ma non solo. E l'Europa è assente. Ai tavoli che contano siedono USA, Russia, Cina. Mentre l'Europa viaggia in ordine sparso. L'Europa non può essere il luogo della burocrazia ma deve diventare il luogo della politica: per questo chiediamo l'elezione diretta del presidente della Commissione, l'eliminazione del diritto di veto, un esercito e una diplomazia comuni. La Lega di Salvini dice che ci vuole meno Europa: ma dire meno Europa significa dire più Cina e meno Italia. Alle imprese del nord est serve un'Europa più forte nel mondo, un'Italia più forte in Europa. Servono gli Stati Uniti d'Europa».

Come andrà la partita tra sovranisti e riformisti? II prossimo governo europeo coinvolgerà anche i conservatori?

«I sovranisti non avranno i numeri per governare. Noi di Stati Uniti d'Europa faremo di tutto per contribuire a portare Mario Draghi alla guida della Commissione europea».

Al primo posto tra le preoccupazioni dei cittadini ci sono economia e sanità: due misure prioritarie che secondo lei devono essere adottate?

«Con il nostro Governo inaugurammo una stagione di riforme che portarono l'Italia a crescere abbassando la pressione fiscale. Penso al Jobs Act, a Industria 4.0, all'eliminazione dell'Imu, agli 80 euro a sostegno della classe media. E invece, da un lato c'è un governo immobile che non è riuscito a varare in oltre un anno e mezzo una riforma. Dall'altro, una opposizione che continua a parlare di patrimoniali. Oggi serve intervenire sui salari: detassare, detassare, detassare. Per quanto riguarda la sanità, chiederemo di riaprire la linea di credito del Mes sanitario, 37 miliardi per le liste d'attesa, per i nostri medici, infermieri, operatori sanitari, per i nostri ospedali.»

È favorevole al fatto che l'Ucraina utilizzi le armi Nato per colpire obiettivi militari russi?

«L'invasione russa dell'Ucraina è un atto criminale. Fin da subito abbiamo detto sì alle armi a Kiev e sì alle sanzioni a Mosca. Contemporaneamente abbiamo proposto la nomina di un inviato speciale per la diplomazia, abbiamo fatto il nome di Angela Merkel e Tony Blair. Dovremmo evitare un'escalation e lavorare perché si arrivi a una pace giusta. Giusta, perché pace non può significare la resa dell'Ucraina.»

Carlo Calenda dice che voi ed Emma Bonino vi separerete un minuto dopo il voto.

«Nel nostro simbolo c'è un sogno, quello degli Stati Uniti d'Europa. Un progetto così non può finire in qualche mese. Lavoreremo insieme al Parlamento europeo e per costruire In Italia una piattaforma riformista.»  

Perché un elettore moderato dovrebbe votare per voi e non per Calenda?

«Primo discrimine: noi della lista Stati Uniti d'Europa se eletti andremo davvero a Strasburgo. Trovo scandaloso che gli altri leader si candidino sapendo già di non andare in Europa. Calenda parla di serietà ma anche lui, come Tajani, si candida per finta. Significa prendere in giro gli elettori e considerare le elezioni un sondaggio. E infatti, mette nel simbolo il suo nome, non un progetto. E per farlo, Calenda, ha diviso il fronte liberale e riformista rompendo il Terzo polo.»  

Anche FI punta al vostro bacino di voti.  

«Forza Italia ormai non ha più nulla della Forza Italia di Silvio Berlusconi. Cede sulle tasse, accetta che la premier bluffi sulla riforma della giustizia, sostiene Ursula von der Leyen e cioè la presidente della Commissione che con il green deal ha danneggiato le imprese italiane. Oggi chi vota Forza Italia sceglie von der Leyen, chi vota Stati Uniti d'Europa sceglie Mario Draghi.»

Politica interna: secondo lei Meloni reggerà 4 anni o rischia di cadere sul premierato?

«Se andranno al referendum - se mai ci si arriverà- e perderanno, difficilmente Meloni potrà decidere di non dimettersi. È successo a me ma è successo anche a David Cameron con la Brexit.»