Renzi: "L'ex premier mi accusa? Malato di complottismo. Ma con Draghi sono arrivati i risultati"

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Intervista di Maria Teresa Meli, "Corriere della Sera", 10 maggio 2021.      

Senatore Renzi, Giuseppe Conte sul «Corriere» la accusa di essersi prestato a un'operazione per farlo fuori...
«Nessuna operazione men che mai segreta: ho lavorato alla luce del sole perché pensavo che Draghi fosse meglio di Conte. Dopo le prime settimane lo penso ancora di più. Non solo non mi nascondo, dunque, ma rivendico questa operazione. Le accuse che Conte mi rivolge sono per me medaglie al merito».

Non crede quindi che vi fossero, come dice Conte, interessi politici economici che convergevano per farlo saltare?
«Il complottismo è la malattia di chi non si assume mai le proprie responsabilità. Tutti i media erano schierati contro la crisi, il Pd diceva o Conte o morte, Confindustria sponsorizzava i ministri uscenti fino all'ultimo. Ma quali complotti? Un interesse economico per sostituire Draghi con Conte effettivamente c'era: quello dei nostri figli. Il debito pubblico oggi è in mano più sicure. E io sono orgoglioso di ciò che abbiamo fatto da soli, controcorrente».

Non lo ha fatto saltare, come sostiene Conte, perché Iv non decollava nei sondaggi?
«Solo da noi si confondono i sondaggi con la politica. La decisione costante basata sul consenso anima il Grande Fratello, non il Parlamento. Temo che Casalino e Conte non abbiano fino in fondo capito la differenza. Quanto ai sondaggi: ci danno sempre per morti. Però nel 2018 abbiamo impedito il governo Di Maio, nel 2019 abbiamo impedito il governo Salvini, nel 2021 abbiamo impedito il governo Conte ter. Lasciamo pure che gli amanti dei reality si trastullino coi sondaggi, noi facciamo politica. E i risultati arrivano. Gli altri fanno le somme dei sondaggi, noi facciamo la differenza con la politica».

Uno dei punti da lei contestati a Conte era il Pnrr. L'ex premier dice che il suo e quello di Draghi sono praticamente uguali.
«Per fare un paragone bisogna conoscere almeno uno dei termini della questione. Conte non aveva letto il Pnrr del suo governo come scoprimmo con sorpresa a dicembre 2020. Da quello che dice evidentemente non ha letto neanche quello di Draghi. La svolta tra i due governi è evidente non solo sul Pnrr, ma anche sui vaccini, sulle riaperture, sul ruolo internazionale dell'Italia. E naturalmente passare da Arcuri a Figliuolo è un piccolo passo per il governo, un grande passo per gli italiani. Spero che si faccia presto una commissione di inchiesta così capiremo che fine hanno fatto i banchi a rotelle di Azzolina, i ventilatori cinesi di D'Alema, le mascherine di Arcuri. Troppi soldi sono girati sempre dagli stessi uffici, presto capiremo perché».

Lei ha presentato una denuncia sul servizio di «Report» che ha mandato in onda un filmato di un suo colloquio con Marco Mancini, sostiene di essere stato intercettato e seguito.
«La versione di Report è piena di contraddizioni. La testimone si confonde più volte sul chi è partito prima, sul cosa ha ascoltato, dice cose che poi nega, afferma di aver visto le macchine andare in due direzioni diverse, il che da un Autogrill imporrebbe di andare contromano. Su questa cosa vogliamo solo sapere se la Rai manda in onda dei video falsi. E non per me, ma per i cittadini che pagano il canone e hanno diritto a un servizio pubblico di verità. Noi difendiamo il giornalismo di qualità, non un racconto che fa acqua da tutte le parti. Sono a disposizione per intervenire stasera in diretta a Report e commentare i servizi sapientemente tagliati dalla redazione. Sono certo che Ranucci - nominato vicedirettore da questa Rai - mi chiamerà sicuramente. Ci metto la faccia e chiedo par condicio rispetto a chi mi accusa con voce camuffata. E dopo Report sono pronto ad andare al Copasir e in Vigilanza: su questa cosa si va fino in fondo».

Mancini è un personaggio controverso.
«Stiamo parlando di un dirigente dello Stato peraltro molto vicino all'allora premier Conte. In ogni caso io non ho nulla da nascondere: se volessi organizzare qualche incontro riservato le garantisco che non lo farei all'Autogrill di Fiano Romano, uno dei più trafficati d'Italia, ma tra quattro mura protette. Chi vive di complotti ha un grande nemico: il buon senso. Se sono con Mancini all'Autogrill, all'aperto, significa che non ho paura di farmi vedere. Gli scandali veri sono gli incontri segreti di Davigo, il grande moralizzatore che comunica notizie riservate a Nicola Morra, parlamentare dei Cinque Stelle, in un sottoscala del Csm. Io non sono Davigo, giustizialista con gli avversari e divulgatore di notizie con i parlamentari amici».

La campagna vaccinale sembra aver ingranato, ma con le riaperture non c'è il rischio che riprendano i contagi?
«Le riaperture sono un dovere morale e una priorità economica. Prima togliamo questo folle coprifuoco meglio è. Il virus non diventa più cattivo alle 22 e noi abbiamo bisogno di tornare al ristorante, al cinema, a teatro. Per uccidere il virus servono i vaccini, non le prediche laiche di qualche catastrofista. Chi tifa per la quarta ondata - come qualche virologo già in crisi di astinenza da Tv - dovrebbe domandarsi perché in Israele, nel Regno Unito, negli Stati Uniti sono già tornati alla normalità. Meno allarmismo e più vaccini. E meno male che la coppia Draghi-Figliuolo ha preso il posto di Conte-Arcuri».

I suoi avversari le contestano le conferenze in Arabia Saudita.
«E questo dice molto di loro. Come tanti ex premier, anche italiani, viaggio per il mondo. I miei movimenti bancari sono segnalati come per tutti i politici, la mia dichiarazione dei redditi è pubblica, la mia attività rispetta la legge. Se vogliono impedirmi di fare ciò che è lecito e legittimo possono cambiare la legge. Non chiederò loro invece di cambiare argomento semplicemente perché non ne hanno altri. Aver tolto Conte per mettere Draghi è stato un servizio al Paese. Parlino pure delle conferenze se non sanno cosa altro dire, ormai è l'argomento a piacere di tutte le interviste».