Renzi: «Giani? Vincerà di sicuro. I moderati votino per noi»

Intervista a Matteo Renzi per «QN» dell' 08-10-2025

di Emanuele Baldi

Firenze, 8 ottobre 2025 - “Chi non vuole lasciare spazio agli estremisti vota Casa Riformista”. Matteo Renzi, leader di Iv, al netto dei giudizi politici, è quello che in gergo calcistico si definisce animale d’area di rigore. Dove c’è un pertugio lui vede già la prateria, dove l’avversario lascia un varco lui si infila palla al piede prima che gli altri abbiano capito da che parte stia rotolando. E ora, nella stagione matura, dopo discese ardite e risalite, quello spazio lo vede nella casa madre della sua formazione politica, il centro (con leggero spostamento a sinistra) orfano di uno che lo incarni alla luce della nazareniana virata ‘left’ del Pd con campo largo annesso.

Senatore Renzi, in Toscana sembra tirare un vento di ritorno verso il centro che potrebbe farle aprire le finestre di casa riformista e incassare diversi consensi.

“Casa riformista ha fatto bene anche in Calabria, andando meglio di Avs ed eleggendo una consigliera regionale. In Toscana faremo ancora meglio con la Casa Riformista per Giani Presidente”.

Rovescio della medaglia. Al centrodestra prima le Marche, poi la Calabria. Non un esordio scintillante per il campo largo.

“No. Con un paragone calcistico direi che il campionato è iniziato male per la Fiorentina e per il campo largo: qualche sconfitta di troppo. Spero che ci potremo riprendere al più presto. Innanzitutto nel calcio, sia chiaro”.

Campo largo toscano con i pentastellati. In ballo ci sono temi chiave con il potenziamento di Peretola, la sfida dei rifiuti, la multiutility. Che succederà?

“Giani vince comunque, lo sanno tutti. Razionalmente anche chi non è di sinistra deve votare casa riformista per evitare che il nuovo Pd, Avs e Cinquestelle spostino troppo il baricentro. Votare Casa Riformista è un dovere anche per i moderati dell’altra parte: inutile sprecare voti a destra. Sarebbero ininfluenti e paradossalmente rafforzerebbero Cinquestelle e Avs”.

Sanità. Mi indica la sua priorità per la Toscana del futuro?

“Una sanità più attenta agli anziani. Viviamo più a lungo, e meno male. Questo significa che dobbiamo preoccuparci di più dei nonni. Lei ha visto quante persone “diversamente giovani” vivono nella nostra terra? Ha visto quanta solitudine nelle città, nonostante il grande lavoro di volontari e associazionismo? Giani ha fatto tanto, vorrei che facessimo ancora di più”.

Il tema della sicurezza le sta a cuore. Giani dice no ai Cpr e propone una sorta di Polizia regionale. Lei in che direzione si muoverebbe invece?

“Non inventerei nulla di nuovo e chiederei al ministro Piantedosi più uomini per stazioni e periferie. Poi recuperiamo il nostro concetto: un euro in cultura, un euro in sicurezza investendo nelle città e nelle periferie. E però incalziamo l’esecutivo; torna a girare la droga nelle stazioni, aumentano i furti in casa, le ragazze girano meno la sera: il Governo che fa?”.

Affitti alle stelle, specie nei grandi centri turistici, e lavoro sempre sottopagato. Risultato: migliaia di ragazzi toscani ogni anno fanno le valigie. Con quali strategie spingerli a rimettere il vestiti nell’armadio?

“Alla Leopolda, che è stata un successo come raramente è capitato nel passato, abbiamo avanzato alcune proposte concrete a partire dalla StartTax pensata da Tommaso Nannicini per tagliare le tasse agli under 40. Ma parliamoci chiaro: il problema è che la gente se ne va dall’Italia perché qui aumenta la pressione fiscale, aumenta il costo della vita e il Governo regala i soldi al Cnel di Brunetta, tagliando sul rientro dei cervelli. Per non far fare le valigie ai ragazzi, serve una politica nazionale di respiro”.

Che opinione ha di Alessandro Tomasi, sfidante meloniano di Giani?

“Non lo conosco. Però posso dire che non l’attaccherò come stanno facendo i suoi colleghi di coalizione. Noi facciamo una campagna civile: tanto ad attaccare Tomasi basta il generale Vannacci. Anche ieri si sono bisticciati come bambini. Lasciamo che se le diano tra loro, noi ci occupiamo dei toscani”.

Molti suoi avversari politici dicono che lei rappresenta il passato e la accusano di voler ‘riconquistare’ la Toscana per rivincita personale. Cosa risponde?

“Non so se io sono il passato: so che alla Leopolda c’erano 800 giovani a chiedere una diversa politica, loro sono il futuro. Quanto a me non ho nessuna rivincita personale da conquistare: ho 50 anni, una famiglia meravigliosa, giro il mondo per dare una mano a chi me lo chiede e vivo nella città più bella del mondo. Non ho nostalgia del passato, mi interessa solo che nessuno in Italia si prenda i pieni poteri come voleva fare Salvini al Papeete e come sta facendo Meloni. La premier viene venerdì in piazza a Firenze dopo che non si è fatta vedere per mesi: ora vuole anche la Toscana. Venerdì alle 18 saremo a Piazza Strozzi per dire: No, grazie. Dalla Toscana arriverà un segnale per costruire l’alternativa”.