Renzi: In Europa serve una politica di centro. Noi siamo diversi dal governo di destra e dal campolargo di sinistra

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colloquio con Matteo Renzi di Lorenzo de Cieco per "Repubblica"

«In questi mesi Meloni ha fatto la bella addormentata nel bosco: a svegliarla non sarà un bacio del principe azzurro, ma un foglio Excel della Ragioneria», pronostica l`ex premier Matteo Renzi, leader di Italia viva, che annuncia formalmente il nome che ha in testa per le Europee: «Useremo il Centro».

Presidente Renzi, la manovra sarà all`insegna dell`austerity, come molti prevedono?

«Per il governo è l`ora della verità: mancano 30 miliardi per effetto degli errori della Bce sul debito, dell`inflazione e dei costi della pubblica amministrazione. Quando ho lasciato Chigi tra stipendi e spese la Pa costava 300 miliardi di euro. Dopo i governi Conte e le nuove assunzioni siamo a 350 miliardi».

Per la premier è impossibile mantenere le promesse elettorali?

«Ha vinto le elezioni con la coerenza ma governa con l`incoerenza. Ha detto basta accise e le ha aumentate. Ha detto blocco navale e gli sbarchi sono raddoppiati. Ha detto "cambierò l`Europa" e l`Europa ha cambiato lei. La Giorgia dei video di un anno fa attaccherebbe tutti i giorni la Meloni di oggi».

E cosa direbbe a quella Meloni del video del benzinaio che criticava le accise e che invece adesso cancella i tagli?

«Le ho fatto un contro video su Instagram. Meloni ha alzato le accise proprio mentre stanziava 890 milioni per le società di calcio, perché altrimenti Lotito si arrabbiava. Peggio del video della premier solo le dichiarazioni imbarazzanti del ministro Adolfo Urso, Urss per gli amici».

La tassa sugli extraprofitti delle banche agita FI, come le alleanze europee. È un gioco delle parti o è una crepa vera in maggioranza?

«Un gioco delle parti. Tajani non vuole la destra tedesca di AFD che flirta con Salvini che sponsorizza Le Pen che dialoga con Meloni che ama Vox che perde in Spagna. La destra europea è più contorta della trama di Beautiful. Siamo seri. L`Europa è in crisi: non tocca palla tra Usa e Cina, non gioca un ruolo in Ucraina, non è riconosciuta in Africa. È un momento di svolta cruciale a Bruxelles ma la maggioranza italiana non ha una linea credibile. E non ci fila nessuno».

FI può sopravvivere senza Berlusconi?

«Sopravvive se trova un leader, ma non ne vedo. Con Berlusconi era Forza Italia, con Tajani è forse Italia. Sulle banche Tajani dice: "Bisognava fare il decreto a mercati chiusi". Doveva dirlo in Cdm, non alla Versiliana. Ha dimostrato debolezza e aperto sospetti su cui dovrebbe intervenire la Consob».

Ma nell`Italia di Meloni e Schlein c`è spazio per un centro moderato?

«Meloni deve scegliere se essere sovranista o moderata. Se la conosco, resterà a destra. E questo apre uno spazio: molti desiderano un`alternativa a questa destra e a questa sinistra. Un centro vero».

È vero che ha contatti con Marina e Luigi Berlusconi?

«No. Il mio rapporto con Silvio Berlusconi è stato un rapporto umano. Ero tra i pochi nel centrosinistra a non odiarlo. Non ci siamo accordati sul Quirinale, non ha votato la fiducia al mio governo e appena ha potuto mi ha mandato via da Chigi. Ma ha sempre goduto del mio rispetto. E io del suo. I retroscena di oggi sono falsi: non ho mai discusso di politica con i figli di Berlusconi. Auguro naturalmente ogni successo a Mondadori, Mediaset e Mediolanum».

Accetti una citazione, quando dirà a Calenda: ti dono la libertà?

«A Calenda ho già dato tutto. L`ho fatto ministro e ambasciatore, gli ho dato le firme senza le quali non si sarebbe potuto candidare e la guida della lista. Purtroppo Carlo abbandona le cose a metà: l`ha fatto al Parlamento Ue, l`ha fatto al Comune di Roma e l`ha fatto con la federazione del Terzo polo. Mi spiace ma rispetto le sue scelte. Io però mi occupo di altro. In Europa abbiamo visione, relazioni, credibilità: su questo sono al lavoro, non su altro».

Se nascerà un nuovo gruppo di lv si chiamerà "il Centro"?

«Useremo il Centro per le Europee perché l`Europa si governa al centro. Guardi in Spagna: la differenza la fanno i nostri amici baschi. Lo stesso avverrà per le istituzioni europee: altro che Vox e Le Pen, servirà il centro».

lv aveva 14 parlamentari, ora 16 e, dice lei, punta a 20. Ma metterà in conto pure qualche uscita...

«Vedremo se chi ha paura della democrazia interna andrà via prima del congresso. Ma arriveranno altri, a breve. Se poi il Centro farà un bel risultato saremo attrattivi peri delusi di "Forse Italia" e per chi nel Pd non può stare con Schlein. La leadership, definiamola così, di Elly è l`opposto del riformismo. La sinistra vince solo se guarda al centro: in America si è vinto con Clinton, Obama e Biden, non con Sanders e Ocasio-Cortez. Nel Regno Unito si è vinto con Blair e si vincerà con Starmer non con Corbyn. Finché il Pd sarà così a sinistra e la destra sarà così sovranista ci saranno spazi enormi per un nuovo centro».

Perché il salario minimo ha compattato tutte le minoranze, tranne Iv?

«Perché è uno slogan. Io accetto lezioni su tutto, non sull`aumento dei salari. L`unico governo che ha aumentato i salari è stato il mio con gli 80 euro. Per fare le leggi servono le coperture, non i tweet. Si va in Parlamento, non nella Sala Verde ad aspettare il Cnel. Il salario minimo si fa solo se si abbassano le tasse alle imprese. Altrimenti è fuffa. Nella proposta di Conte- Schlein-Cgil le tasse aumentano. Leggete l`articolo 7 della proposta: io mi confronto sui testi, non sugli slogan».

Dalla Cina vede uno spettro Lehman che può mettere in crisi l`economia globale?

«Evergrande non sarà come Lehman ma la situazione è seria. In generale mi preoccupa il quadro. La debolezza della politica americana è evidente. Taiwan è un dossier che sarà aperto. Quando la guerra finirà in Ucraina l`ingresso di Kiev in Europa sarà doveroso, e ne sono felice, ma non indolore: l`Europa o sarà a due velocità o sarà immobile. Per non parlare dell`esplosione demografica in India o in Africa. Questi sono i temi su cui confrontarci, altro che chiacchiere».