Renzi: «L'autonomia di Salvini fa male al Paese»

Intervista a Matteo Renzi per «Il Mattino» del 18-09-2024 

di Adolfo Pappalardo

«Vincenzo De Luca per noi va confermato presidente». Matteo Renzi, leader di Italia Viva, non ha dubbi: ok al terzo mandato a Santa Lucia di De Luca. E proprio oggi sarà con il governatore per un'iniziativa comune contro l'Autonomia.

Anzitutto la nomina alla Ue del ministro Fitto. Lei, al di là delle distanze politiche, chiede di fare il tifo per lui.

«Raffaele è un avversario politico ma è anche una persona che stimo: naturale augurargli buon lavoro, anche perché rappresenta l'Italia. E noi siamo all'opposizione del governo, non del Paese. Dopo di che, il vero problema non sono i nomi e i portafogli dei commissari ma il futuro dell'Europa: o si cambia o si muore».

Sta dicendo, quindi, che l'Europa e la von der Leyen devono cambiare passo. Come?

«La commissione Ursula bis non potrà fare peggio della precedente: ha varato il green deal, che non ha aiutato l'ambiente ma in compenso ha danneggiato l'industria europea; nei conflitti internazionali l'Europa non ha toccato palla. Ora siamo a un bivio: Mario Draghi nel suo rapporto ha tracciato la via. L'Europa lo segua o resterà irrilevante».

Sarà a Napoli per una iniziativa contro l'Autonomia differenziata con De Luca: ora che le firme sono state raccolte, cosa bisogna e si può mettere in campo?

«L'Autonomia differenziata danneggia il Sud ma fa male anche alle imprese del Nord, complicando la vita delle aziende con più burocrazia e creando diseguaglianze soprattutto sulla sanità. E attenzione, perché il referendum che si terrà nel 2025 sarà la prima occasione per dare un segnale chiaro nei confronti di Giorgia Meloni. L'opposizione a questo governo può e deve partire dal Sud».

De Luca oggi rilancia: presenterà una legge per fare l'Autonomia ma le risorse pro capite devono essere uguali da Nord a Sud. È d'accordo?

«Certamente. È impensabile pensare di privare il Sud di risorse. Perché un cittadino campano non deve avere diritto alle stesse cure di un cittadino lombardo? Dopo di che, il problema sta a monte e risiede nel Titolo V della Costituzione: come sa, provammo a cambiarlo con il referendum. Era una riforma che serviva al Paese, non a Renzi: ma il passato è passato, guardiamo al futuro adesso e convinciamo quanti più cittadini ad andare a votare per fermare questo scempio».

Intanto, ha saputo, si è chiusa la vicenda dei fondi Fsc per la Campania.

«Un'ottima notizia anche se ha ragione De Luca nel dire che si poteva fare prima. Ora però la vera sfida è spendere - e spendere bene - quei fondi».

Italia viva sarà a sinistra in varie regioni, ma a breve tocca anche la Campania: seguirà la stessa strada?

«Che ci piaccia o no, siamo di fronte a un sistema saldamente bipolare: per questo, Italia Viva ha scelto di raccogliere l'appello di Schlein all'unità. Vogliamo essere il centro riformatore del centrosinistra. Per questo coerentemente anche nelle regioni al voto abbiamo scelto di opporci alla destra. In Campania già governiamo bene con il centrosinistra, sia in Regione sia in Comune, e di certo quella sarà la nostra collocazione».

De Luca vuole candidarsi per il terzo mandato: è d'accordo? Ma una parte consistente del Pd, legato alla maggioranza Schlein, vuole il ricambio: sbaglia a non appoggiarlo? Da ex segretario dem la sua opinione è importante.

«Vincenzo De Luca per noi va confermato presidente. E con la sua credibilità sarà utile anche per strappare voti alla destra alle politiche».

Dopodomani è il compleanno di Iv: quale è il futuro del suo partito e cosa deve fare il centrosinistra per essere più includente. Anche nei confronti del suo partito.

«Italia Viva festeggia 5 anni: ci ritroveremo insieme al teatro Parenti di Milano per ricordare i momenti significativi della nostra storia. Ma anche, come dice lei, soprattutto per parlare di futuro: lavoro, sanità, nuove tecnologie. Il mondo corre veloce, investe nel quantum computing, nell'intelligenza artificiale, mentre noi parliamo delle sorelle d'Italia e degli scandali di qualche ministro. Il centrosinistra deve fare sue queste sfide: non si tratta di cancellare le identità ma di trovarci, tutti insieme, su un programma serio e comune per creare l'alternativa a questo governo».