Renzi: «Magistrati e Meloni hanno provato a farmi fuori, non ci sono riusciti»
Intervista a Matteo Renzi per «Il Corriere della Sera» del 31-12-2024
di Claudio Bozza
MILANO
Senatore Matteo Renzi, lei ha dato del «camerata» alla seconda carica dello Stato. Non ha esagerato?
«La Russa ha esagerato, non io. Un presidente fa parlare l'opposizione, un camerata la zittisce. La Russa doveva richiamare la maggioranza che faceva confusione e invece ha attaccato me. Dopo di che il problema è che io gli do di camerata e lui lo prende come un complimento».
Gli ha poi dato sostanzialmente del «vecchio». Ha chiesto scusa, esaurita la trance da Aula?
«Non scherziamo. Il vittimismo ipocrita di chi cerca di trovare degli alibi perché sa di aver sbagliato è insopportabile. Quando il presidente ha affermato che in Aula c'era silenzio gli ho suggerito di fare un controllo acustico. Peraltro, sei mesi fa, l'ho fatto pure io che sono più giovane di lui».
La Russa le ha augurato di arrivare alla sua età, 77 anni, così bene...
«Umanamente gli auguro il meglio: che viva i prossimi vent'anni con grande energia. Anche se con La Russa bisogna stare attenti a parlare di Ventennio, c'è il rischio che si emozioni».
Sempre La Russa, sul Corriere, ha detto che lei stava difendendo «legittimamente» i suoi affari all'estero, cioè la cosiddetta legge «Anti-Renzi» che vieta ai parlamentari compensi extra Ue. È così?
«Non è stata la norma ad personam l'elemento dello scontro. Peraltro proprio La Russa, ad Atreju, aveva detto che quella legge era sbagliata. Lui non ha gradito che io ironizzassi sull'assenza di Giorgia Meloni, che va in Lapponia a incontrare Babbo Natale, ma fugge dal Senato per la legge di Bilancio. Che sta facendo di così importante la premier per scappare dai suoi obblighi istituzionali?».
La Russa è un presidente super partes?
«No. Aveva giurato che sarebbe stato il presidente di tutti, si è rivelato un bugiardo, peccato. Senza contare che prova campagne acquisti di senatori per la maggioranza».
A cosa si riferisce?
«Per esempio a Dafne Musolino, senatrice di Italia viva, che però è donna tutta d'un pezzo e ha subito denunciato le avances politiche ricevute».
È davvero solo del 10% il «danno» al suo fatturato privato per la norma Anti-Renzi?
«Meno. Ma non è questo il punto. È inaccettabile il principio per cui finché Renzi sta col Terzo polo va tutto bene, quando va col centrosinistra va punito con norme ad personam e spegnendogli il microfono. Vogliamo cambiare le regole? Ok diciamo che nessun parlamentare può fare un secondo lavoro. Regole uguali per tutti. Io la voto, loro no. La Russa stesso, prima di guidare Palazzo Madama, ha sostenuto lo studio legale di famiglia. Gli avvocati della destra possono fare il secondo lavoro?».
Ribadisce che questa manovra è «disastrosa»?
«Più banalmente è vuota. La misura principale è la conferma del cuneo, ma questo significa che la busta paga di gennaio sarà la stessa di dicembre: non c'è un euro in più. Non c'è niente per il ceto medio, solo chiacchiere e slogan. Sulle famiglie incideranno invece la bolletta del gas e il salasso del nuovo codice della strada voluto dalla coppia Salvini-Meloni. Hanno usato questa norma per fare cassa e non per aumentare la sicurezza stradale».
Anche stavolta lei si è conquistato grande spazio mediatico. Si sente il principale oppositore del governo?
«No. Ho solo il coraggio di dire la verità in faccia alle persone, Giorgia Meloni in testa. Io non ho paura di nessuno e tengo alla libertà più che al portafoglio. Con misure incostituzionali hanno cercato di farmi fuori i magistrati di sinistra ieri e i parlamentari di destra oggi. Non ci sono riusciti, non ci riusciranno».
L'11 gennaio, il più giovane presidente del Consiglio italiano, lei, compirà 50 anni e festeggerà a Firenze. Qual è il suo obiettivo nel 2025?
«Non ho festeggiato i 40, perché caddero nel giorno del vertice all'Eliseo, dopo la strage di Charlie Hebdo. La festa dei 50 anni, con gli amici di sempre, non potevo perdermela. Lanceremo proposte su giovani e Terzo settore. Il 2025 si annuncia scoppiettante: chi pensa che per fatturare qualcosa in più io possa rinunciare alla lotta politica non mi conosce. Più volentieri faccio gratis le conferenze. Ma lotterò come un leone, ancora più determinato di prima. Chissà se i Fratelli d'Italia e le sorelle della Garbatella lo hanno capito».