Renzi: "No a nuove tasse, sì alla commissione sul Covid"

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Intervista di Fabio Martini, "La Stampa", 23 maggio 2021.      

Matteo Renzi, il presidente Sergio Mattarella ha annunciato che fra nove mesi intende riposarsi: per lei, come per Salvini, il migliore futuro Capo dello Stato si chiama Mario Draghi?
«Parlare dei candidati alla Presidenza della Repubblica è scorretto innanzitutto verso una persona che si chiama Sergio Mattarella e che fino all'ultimo ha il diritto - e lui aggiungerebbe il dovere - di svolgere l'alta funzione assegnatagli dal Parlamento ne12015. Si voterà a febbraio del 2022, c`è ancora molto tempo».

Lei apprezza il Draghi presidente del Consiglio: perché non auspica che resti a palazzo Chigi almeno 2 anni invece che uno?
«Lei è troppo scafato per non sapere che questa domanda presuppone una risposta sul Quirinale».


Nessuno lo dice, qualcuno lo pensa: la qualità politica di Draghi non potrebbe farlo restare al governo anche dopo le elezioni del 2023?
«Sia a Palazzo Chigi, sia al Quirinale sarà a lungo protagonista politico di questo Paese. Draghi è un protagonista di primo piano della politica italiana almeno dal 2006: Governatore di Bankitalia, leader della Banca centrale europea. Che sia a Chigi o in altri palazzi io credo molto nel protagonismo politico di Draghi. Viene considerato un tecnico ma ha una sensibilità politica che molti presunti politici sognerebbero di avere».

Nel suo oramai celebre colloquio all'Autogrill con l'"agente" Marco Mancini non vorrà far credere che abbiate parlato dei biscotti "babbi"?
«Marco Mancini è un alto dirigente dello Stato che dopo aver incontrato Conte, Salvini, Di Maio ha chiesto di incontrare anche me. Ho accolto questo invito. E non avendo segreti l`ho fatto alla luce del sole. Tutto il resto è chiacchiericcio».

Pensa che quel colloquio sia stato registrato? Pensa che durante la stagione Conte-Vecchione sia stato confezionato qualche dossier illegittimo ai suoi danni?
«Negli ultimi anni hanno violato il mio segreto bancario, la mia vita familiare in giardino, la privacy dei miei viaggi all'estero, le mie telefonate con intercettazioni illegittime. Se mi avessero persino pedinato e registrato sarebbe gravissimo ma non mi preoccupa il contenuto di quella eventuale e illegittima registrazione. Ho chiesto di cambiare Conte perché non lo ritenevo all`altezza. E l'ho detto in tv, sui giornali, in Senato. In privato dicevo le stesse cose».

Durante la visita del procuratore americano Barr pensa si siamo consumati traffici opachi?
«Non ho mai parlato di traffici opachi, certo in quella vicenda si è scelta una strada irrituale. Ma se vogliamo parlare di scandali prima o poi qualcuno dovrà pur mettere la testa su altro...».

Su cosa?
«Su quel miliardo e mezzo di euro spesi dal commissario Arcuri tra siringhe speciali, gel, ventilatori cinesi acquistati grazie ai buoni uffici dell'onorevole D'Alema ma non funzionanti, mascherine spesso non a norma, banchi a rotelle. Chiedo una commissione di inchiesta su questi temi, ma mi stupisce il silenzio di tante forze politiche. Mentre gli italiani morivano di Covid c'è stato qualcuno che si è arricchito in modo illecito?».

La resistenza di Volpi alla guida del Copasir è stata una violazione plateale e continuata della legge. Italia Viva sino all`ultimo lo ha consentito. Forse perché sulle questioni essenziali c'è un filo forte tra lei e Salvini?
«C'era un precedente, quello di D'Alema nel 2011 con il governo Monti, in una situazione per molti aspetti simile. Per questo non io ma i presidenti di Camera e Senato hanno detto che Volpi poteva restare. Ora si è dimesso, ne prendiamo atto. Detto questo, sinceramente, la presidenza del Copasir è l'ultimo dei nostri problemi».

Sta avvicinandosi il momento in cui sarà impossibile continuare con la spesa pubblica a piè di lista: la proposta di Letta non anticipa i tempi?
«La dote ai diciottenni è un'ottima idea, ma non con la patrimoniale o la tassa di successione: aumentare le tasse è un errore grave, sempre. Farlo adesso un`assurdità. Letta avanza proposte più per posizionamento interno che non per altro. Come sulle donne: ho letto che vorrebbe donne sacerdote. Proposta interessante, certo. Ma mentre la Chiesa decide su questo problema millenario perché il Pd non vota qualche donna sindaco in una grande città?».

Le pare giusto continuare a "dare" ai super-ricchi anziché chiedere loro un contributo?
«Troppo facile spremere i cittadini anziché tagliare le spese. Sul tema c'è una distanza siderale tra me e Letta. Enrico è stato l'ultimo premier ad aumentare l'Iva, per me le tasse andavano diminuite, cosa che il mio governo ha fatto con Imu e Irap. Le differenze erano su questo, non sullo "stai sereno"».

Lei punta a diventare Segretario generale della Nato?
«La Nato? Spero che tocchi a un italiano. Da noi ci sono autentici amici dell'Alleanza che possono ambire a quel ruolo: da Gentiloni a Casini allo stesso Letta. Faccio il tifo per loro. Io invece voglio rimanere qui».