Renzi: "Toscana, Italia Viva decisiva per la vittoria"
Intervista di Luigi Caroppo, "la Nazione", 23 febbraio 2020.
Duro col Pd, pieno sostegno a Giani. Infrastrutture come priorità. E Italia Viva a doppia cifra. Matteo Renzi lancia la campagna elettorale toscana con grande grinta e ottimismo.
Senatore Renzi, l'ultimo sondaggio sulle elezioni regionali è molto incoraggiante. Lei non si accontenta del 10%. E rilancia.
«È vero, anche perché i sondaggi lasciano il tempo che trovano sia quelli positivi che quelli negativi. E poi anche perché l'errore più grande che potrebbe fare Giani e il centrosinistra è considerare la partita già vinta. Certo è che Italia Viva in questa battaglia farà la differenza sia strappando voti borderline che portando nuove persone entusiaste a votare. II dato del sondaggio è un segnale incoraggiante, ma vogliamo fare di più».
Con questi numeri non ci sarebbe bisogno della lista del Presidente come in Emilia. Il Pd si deve rassegnare quindi?
«Mah, il Pd faccia quello che crede, non ho più voglia di fare polemiche anche perché ciò che sta avvenendo a livello nazionale mi colpisce molto: vedo un Pd totalmente schiacciato sulle posizioni populiste dei 5 Stelle. Quanto alla lista per le regionali trovo surreale che la segretaria toscana del Pd invece di occuparsi della sua lista si occupi di noi. Non ha ancora capito che il Matteo da battere è Salvini, non Renzi, ma sembra quasi che il Pd non riesca ad accettarlo».
Giani è il miglior candidato possibile? Qualcuno dice che è un Giani bifronte: l'ultimo renziano tra i dem.
«Giani è Giani. Lo conosciamo tutti, ne apprezziamo le caratteristiche. È una delle persone più radicate nella storia politica toscana degli ultimi anni. Definirlo renziano è scorretto perchè fa parte del Pd ed è molto riduttivo: è stato assessore più volte, presidente del consiglio comunale e regionale, ha una grande esperienza e come dimostra il sondaggio è l'uomo adatto a vincere questa battaglia».
La Toscana non è più una locomotiva d'Italia. Come giudica il secondo mandato di Rossi?
«Alcune cose giuste sono state sicuramente fatte. Mi colpisce il finale... ad esempio questa assurda polemica con Burioni riguardo al coronavirus. lo sono col virologo senza dubbi: la politica non può far altro che seguire le sue indicazioni. Bisogna prendere a riferimento Burioni, non dare del fascioleghista, come fa Rossi a chi non la pensa come lui. II governatore mi sembra molto impegnato a fare polemiche con chiunque. Ma tra qualche mese Rossi sarà solo un ricordo e noi potremo concentrarci con il presidente Giani sul rilancio».
Il suo Piano Shock Italia vede molti cantieri da riaprire an che in Toscana, aeroporto di Firenze in primis.
«lo lavoro e lotto per l'aeroporto di Peretola da quando non ero ancora sindaco. Lo scalo è un fattore di sviluppo della città e dell'intero territorio. La nuova pista è priorità di buon senso. Dopo 12 anni ci sono tutti i permessi e manca un timbro della 'Via'. E questo dimostra perché l'Italia sia ferma. A questo punto io dico utilizziamo lo stesso metodo usato per l'Expo e il ponte Morandi, il metodo commissariale. In pochi mesi l'aeroporto sarà funzionante. lo su Peretola non mollo. Firenze avrà il suo aeroporto, costi quello che costi».
Il sindaco Nardella fa pressione sul governo. Crede che la ministra De Micheli possa intervenire?
«Non è più tempo di tentennamenti. L'unica strada è quella commissariale. II Pd sostenga la nostra proposta e inserisca Peretola nell'elenco delle opere da fare».
E poi ci sono Tirrenica e Darsena Europa.
«Tirrenica, la Due mari, la Pontremolese, Darsena Europa: tutti simboli dell'Italia ferma».
Dalle infrastrutture riparte la Toscana?
«La Toscana è una regione con una forza straordinaria. Siamo in un periodo molto difficile che sarà accentuato anche dalla crisi legata al coronavirus. Quota 100 e reddito di cittadinanza hanno fermato la crescita dell'Italia. Per questo le infrastrutture devono ripartire: servono per sbloccare il Paese».