Riforma PA e Sblocco Contratti
L’idea di base che ha guidato l’intero percorso di riforma della Pubblica amministrazione è stata quella di ricostruire un rapporto di fiducia tra Stato e cittadini. Ridurre gli sprechi e recuperare risorse da restituire sotto forma di servizi, contrastare la corruzione e puntare sulla massima trasparenza, valorizzare i dipendenti pubblici (anche attraverso lo sblocco dei contratti atteso da 8 anni) come motore del cambiamento, sostenere lo sviluppo e incentivare l’occupazione attraverso un sistema di autorizzazioni più semplice: sono questi gli obbiettivi della Legge 124/2015.
Preceduta da una consultazione pubblica che ha visto circa 40.000 mail di commenti e proposte da parte dei cittadini, la riforma della PA non è stata concepita come una riforma di settore ma come un progetto di cambiamento per un Paese più semplice e più trasparente.
Grazie al Partito Democratico è stato possibile semplificare e sburocratizzare una macchina amministrativa e un sistema normativo troppo complessi e troppo pesanti. Oggi tanti vincoli e tanti blocchi non ci sono più e vivere, lavorare, fare impresa in Italia è diventato più semplice.
RIFORMA DELLA PA: A CHI È RIVOLTA
I destinatari della riforma sono:
- cittadini;
- imprese;
- lavoratori pubblici
Fino a ieri la Pubblica amministrazione era percepita come un ostacolo alla vita di tutti i giorni: troppa burocrazia, incertezza su tempi e regole, irresponsabilità diffusa.
Oggi i cittadini hanno in mano nuovi strumenti per non restare stritolati nei gangli della burocrazia; chi fa impresa può contare su tempi certi, decisioni sicure e responsabilità definite; i dipendenti pubblici, ai quali dopo 8 anni di attesa è stato riconosciuto lo sblocco dei contratti, possono tornare a essere orgogliosi di lavorare nel pubblico. Sarà più facile licenziare i vari furbetti del cartellino (ricordate quello che a Sanremo si presentò in mutande e poi tornò a casa?) ma chi lavora con merito verrà valorizzato.
COSA CAMBIA PER I CITTADINI
I servizi in modalità digitale non sono un dovere da parte dell’amministrazione ma un diritto riconosciuto al cittadino. Con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, i cittadini hanno a disposizione un unico PIN per accedere a tanti servizi. In concreto, con la stessa facilità con cui oggi si può fare un bonifico bancario o comprare un biglietto aereo, si potrà iscrivere il proprio figlio a scuola, pagare le tasse, prenotare una visita medica o un’analisi specialistica.
Grazie al FOIA, il Freedom of Information Act, viene riconosciuto a tutti i cittadini il diritto al sapere. L’accesso ai dati e ai documenti della Pubblica amministrazione, anche non pubblicati, diventa possibile e per tutti.
Tutti i servizi dell’amministrazione centrale vengono concentrati in un unico ufficio territoriale. Sarà possibile entrare in contatto in un unico luogo con l’Agenzia delle Entrate, Soprintendenze, Provveditorati alle opere pubbliche, uffici scolastici regionali, ufficio della motorizzazione.
Arriva anche in Italia il 112 europeo. Un solo numero con cui contattare tutti i servizi di assistenza: Polizia, Carabinieri, Vigili del fuoco, Pronto Soccorso.
Un solo documento di circolazione che sostituisce libretto e certificato di proprietà: risparmio di tempo e denaro per gli automobilisti. Con il passaggio del Pra dall’Aci al Ministero delle Infrastrutture, una sola banca dati dei veicoli.
COSA CAMBIA PER LE IMPRESE
Le Pubbliche Amministrazioni sono chiamate a decidere in tempi fissati dalla legge; oltre quel termine il silenzio equivarrà a un sì. Non è un incentivo ad autorizzare, ma le amministrazioni dovranno prendersi la responsabilità delle proprie decisioni: sì o no.
Decisioni più rapide. Riunioni telematiche con risparmio di tempo e denaro e, se necessario, conferenza “fisica” ma con tempi certi e programmati. Una Pubblica amministrazione dopo 18 mesi non può più cambiare idea, per evitare di bloccare decisioni già perse in passato.
Taglio del 50% dei tempi burocratici per rilevanti insediamenti produttivi, opere pubbliche e attività imprenditoriali.
Cittadini e imprese che vogliono ristrutturare un appartamento, avviare un’attività commerciale o intraprendere iniziative che potranno prevedere un via libera da parte dell’amministrazione sapranno con certezza per quali atti è necessaria un’autorizzazione, non occorre alcuna autorizzazione espressa, è sufficiente una semplice comunicazione o una segnalazione certificata.
Meno burocrazia per iscriversi alla White list (imprese non a rischio di mafia per la partecipazione ad appalti pubblici).
COSA CAMBIA PER I LAVORATORI PUBBLICI
Sarà eliminata l’inamovibilità della dirigenza e premiato il merito. L’accesso agli incarichi avverrà attraverso un sistema di selezione dove peseranno le valutazioni ottenute nello svolgimento dei precedenti incarichi e rilasciate da un organismo indipendente. I dirigenti, selezionati per concorso, potranno salire o scendere di livello durante la carriera sulla base delle valutazioni ricevute.
Nuove misure per il telelavoro e altre modalità per aiutare le cure parentali in modo da assicurare che almeno il 10% dei dipendenti pubblici che lo richiedano possano avvalersi di tale modalità senza alcuna penalizzazione ai fini del riconoscimento professionale e della progressione di carriera.
Possibilità per le amministrazioni pubbliche di stipulare convenzioni con asili nido e scuole dell’infanzia, con anche organizzazione di servizi di supporto durante i periodi di chiusura delle scuole.
SBLOCCO DEI CONTRATTI
Il 23 dicembre scorso la ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia annunciava in un tweet: “23 Dicembre 2017. Ore 3:56. dopo quasi 10 anni di blocco contrattuale, è stato appena firmato, con le organizzazioni sindacali, il primo nuovo #contratto dei dipendenti delle PA”.
Il provvedimento ha riguardato in tutto circa 247 mila persone tra dipendenti dei ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici alle quali, per il triennio 2016-2018 viene riconosciuto un aumento medio mensile di circa 85 euro lordi a regime sullo stipendio.
Un risultato importantissimo, frutto di un lavoro attento e incessante, che ha fatto da apripista anche al rinnovo dei contratti di altri comparti come quello delle forze dell’ordine e della difesa (circa 450 mila lavoratori) arrivato a gennaio 2018 e che prevede aumenti di 125 euro circa al mese per le forze armate e 132 per la polizia.
Nell’accordo con i sindacati che ha portato al rinnovo dei contratti del pubblico impiego sono contenute anche altre importanti novità:
- più spazio alla concertazione su orari e organizzazione del lavoro;
- tetto al lavoro a tempo determinato che non potrà superare i 36 mesi prorogabili di altri 12 ma solo in via eccezionale;
- tetto del 20% del totale al numero dei dipendenti a tempo determinato;
- pene più severe a chi molesta sessualmente e per i recidivi c’è l’espulsione definitiva;
- stop ai regali sopra i 150 euro come scambio di favori;
- pungo duro contro l’assenteismo anomalo: sospensione dello stipendio in caso di 2 assenze ingiustificate in continuità con le giornate festive e licenziamento in caso di condotta ripetuta;
- più flessibilità sugli orari di lavoro, via libera alla cessione delle ferie a chi ha necessità familiari o di salute, possibilità di spacchettare in ore i permessi giornalieri;
- riconoscimento dei 15 giorni di stop retribuito e congedi per le unioni civili;
- stretta sugli abusi della legge 104;
- introduzione del welfare aziendale.