Tuttolibri intervista Matteo Renzi: “Adoro i libri, adoro leggere, adoro le biblioteche”

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Bruno Ventavoli di Tuttolibri, inserto de La Stampa, intervista Matteo Renzi nella rubrica QuestionarioTtl

Senatore Renzi, Lei è il politico italiano più amato in libreria: perché le piace così tanto scrivere? 

Adoro i libri, adoro leggere, adoro le biblioteche. E ho sempre scritto tanto, fin da piccolo. Il successo del libro micolpisce: con una battuta possiamo dire che in attesa di recuperare gli elettori, abbiamo conquistato nuovi lettori.

Il primo libro letto da bambino? 

Non è “Pinocchio”, ma rimango in Toscana: “Il giornalino di Gian Burrasca”. Troppo forte. Anche se i critici adesso diranno 
che è una sorta di autobiografia.

Libro più amato della sua vita? 

Ce ne sono tanti. Quando ero sindaco amavo Chesterton e “Il Napoleone di Notting Hill”. “Terra degli Uomini” di SaintExupéry era il libro di quando facevo il capo scout come pure Paul Claudel e il suo “Annuncio a Maria”. Dove Eggers mi ha accompagnato per diversi anni. Per non parlare degli italiani, impossibile sceglierne uno solo. 

Il romanzo più noioso che non è mai riuscito a finire? 

Lo ammetto, anche se verrò giustamente criticato: “Guerra e Pace”. 

Un libro che cita senza averlo letto? 

Diciamo che vorrei rileggere con calma, da solo, “I Promessi Sposi”. Leggendolo per piacere e non per dovere scolastico.

Quale eroe di romanzi le sarebbe piaciuto essere? 

Troppo facile. L`eroe-non eroe per me è Don Chisciotte. Ma da bambino leggevo avidamente le pagine di Teresio Bosco sugli eroi civili del nostro tempo». 

Un momento migliore della giornata per leggere? 

A me piace il mattino presto mentre non resisto troppo la sera. Finisce che mi addormento dopo 30/40 pagine.

La posizione preferita per leggere? 

A letto mi metto di lato, appoggiato da una parte. Ma preferisco stare seduto con il libro sul tavolo, come a scuola. Anche perché – e non dovrei ammetterlo – scarabocchio ed evidenzio i libri. Talvolta imbratto pure le lenzuola con gli evidenziatori per la gioia di mia moglie.

Quindi non li maneggia con premurosa venerazione? 

No, i libri vanno vissuti, stropicciati, sgualciti. 

Come tiene in ordine i libri ín casa? 

Purtroppo sono disordinato. I libri sono ovunque. Solo in ufficio al Senato mi sono imposto di mettere in ordine. 

Ha regalato un libro per sedurre?
 
No.

Come tiene il segno della lettura? 

Orecchiette al libro o matita lasciata nella pagina.

Ha mai buttato via un libro? 

No. Ma molte vecchie pubblicazioni le ho regalate a associazioni di volontariato». 

Impresta i libri?

Mi piace l`idea dello scambio che si crea quando ci si affida la 
custodia del libro.

Li restituisce se li imprestano a lei? 

Quelli degli amici veri non sempre. Agli amici i libri non si rubano, ma in casi eccezionali si possono restituire con molta calma.

Se dovesse andare sulla classica isola deserta quale libro porterebbe con sé? 

La Divina Commedia. 

Ha mai rubato un libro?
 
Mai. Mi sembrerebbe un gesto blasfemo. 

Se passa davanti alla vetrina è vede la copertina del suo libro che sentimento prova? 

Imbarazzo. Ho sempre pensato alla letteratura come a una cosa seria e poi in vetrina mettono me?.

Qual è il testo migliore per imparare l`arte del potere? 

Per imparare il potere c’è solo la vita, non un libro. 

E per dimenticare le amarezze della politica? 

La poesia. In “Un`altra strada” cito un bellissimo discorso di Kennedy sul rapporto tra politica e poesia.

Il fiorentino Machiavelli le ha insegnato qualcosa? 

Che per chi lavora in Palazzo Vecchio niente è scontato, niente è 
banale.

Che libro regalerebbe a Salvini e Di Maio? 

A Salvini, “Naufraghi senza volto”, il libro della dottoressa che ha raccolto le storie delle morti nel Mediterraneo: Cristina Cattaneo. Altro che la pacchia è finita. A Di Maio un libro qualsiasi, anche da colorare: sarebbe comunque un passo in avanti. 

Che libri tiene sul comodino da notte? 

Gli ultimi che sto leggendo. Ora c`è Scurati con il libro su Mussolini». 

Qual è il primo libro che sua moglie Agnese le ha regalato? 

“L’Idiota”. Che detta così non è nemmeno granché per un regalo. Ma è uno dei libri più incredibilmente belli che abbia mai letto. 

Leggeva ad alta voce ai suoi figli piccoli? 

Sì. Per tutti e tre il debutto è stato con le storie della Pimpa. Poi l’autore per ragazzi che tutti e tre hanno imparato ad amare prestissimo è stato Luigi Garlando con le Cipolline ma anche con i suoi libri più impegnati.