Renzi: "Casalino - Conte, la strana coppia": ControCorrente su 'Avvenire'

L'anticipazione del nuovo libro di Matteo Renzi, pubblicata da "Avvenire", 11 luglio 2021.

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La strana coppia è quella formata dal premier e dal suo portavoce, Giuseppe Conte e Rocco Casalino. Casalino è un uomo che fin dai tempi del Grande Fratello vive di consenso, ma non il consenso elettorale che si esplicita una volta ogni 5 anni e che poi lascia spazio all'azione politica. Il consenso permanente, la dittatura del like, il trionfo del sondaggio permanente, 24 ore su 24. Un modello che, appunto, sta bene nella casa del Grande Fratello ma non nella casa della democrazia.

Questa trasformazione della comunicazione pubblica in favore della sondaggite permanente non è estranea ad altre esperienze di Governo populista in giro per il mondo. Ma in Italia viene assunta come modello e rivendicata, e diventa l'unico metro di giudizio per valutare l'approvazione o meno delle leggi, la forza dei partiti politici, le presenze mediatiche.

Tutto è misurato in real time e non c'è spazio per una visione politica che vada oltre la mezz'ora successiva. Questo è il dramma del populismo italiano per come è concepito dall'ufficio stampa del premier Conte. Casalino faceva benissimo il suo lavoro nella creazione di un personaggio politico senza storia, senza gavetta, senza traccia nel passato. Si comportava come una specie di influencer.

Qualcuno da destra strilla che viviamo sotto la dittatura di Conte. Falso. Viviamo però sotto la dettatura di Casalino, questo sì. I messaggi Whatsapp sia audio sia scritti di Casalino (molti dei quali vengono inviati e poi cancellati subito, segno che il portavoce dà messaggi di cui poi si vergogna) e diventano rapidamente un genere letterario. Quando annuncia che farà la guerra ai dirigenti del Mef, insultandoli. Quando si lamenta perché la tragedia del ponte di Genova gli ha fatto saltare le vacanze. Quando dice che Conte deve andare in Parlamento ad asfaltare Renzi perché a Palazzo Madama ci sono già oltre 170 senatori pronti a votare la fiducia (ah, il pallottoliere, questo sconosciuto).

Io alla fine, lo confesso, non ho ancora capito se a Palazzo Chigi governava Conte o Casalino. Quando ad esempio all'esterno le agenzie battevano le dichiarazioni del portavoce del premier a proposito "dell'asfaltare Renzi": in un mondo normale il portavoce del premier rintuzza ciò che il premiar dice, abbassai toni, si fa latore di un messaggio del suo capo. Da noi succedeva il contrario: Casalino dice ai giornali "lo asfaltiamo" ed è lo stesso Conte - in uno strano capovolgimento dei ruoli - a doverlo calmare.

Ammetto una certa difficoltà a fornire una dettagliata fenomenologia di Casalino, l'uomo che ha costruito la campagna referendaria contro di me e dopo mi dice: "ero a favore di quel referendum, era un'ottima idea, ci avrebbe aiutato molto". E uomo che prova a strapparmi parlamentari dicendo loro che anche solo l'immagine di Renzi gli provoca "vomito", ma che poi a me dice: "Se io fossi stato il tuo portavoce tu saresti ancora a Palazzo Chigi". E forse ci crede pure. E non per questo ma per un fatto culturale, etico e personale. Quando Casalino dice che "i vecchi mi fanno schifo, tutti i ragazzi down mi danno fastidio. Non so come spiegarlo, è come quelli a cui fanno schifo i ragni, io provo fastidio per i down". Io sono così fiero della mia nipotina Maria, una bellissima bambina, figlia di mia sorella, che ha un cromosoma in più di Casalino. Ma ha soprattutto molta umanità in più. Utilizzare quelle espressioni per le persone con sindrome di Down significa una violenza profonda nei confronti di questi nostri fratelli e sorelle, delle loro famiglie, dei loro amici.

Quando le frasi di Casalino vengono rilanciate da agenzie e giornali, pubblico un post con una mia foto mentre sono a correre con Maria. Casalino anziché fermarsi e chiedere scusa ai diretti interessati, alle famiglie, agli italiani, rilancia. Dice che io gli faccio orrore perché ho mostrato la foto della mia nipotina, Maria. Non si devono mostrare le foto delle persone con sindrome di Down, secondo lui, perché mostrare le foto di uno zio con una nipotina significa strumentalizzare. Non so se Casalino si rende conto di quello che dice. Io non mi vergogno di avere una nipotina con sindrome di Down, al massimo mi vergogno - dico allora - di avere Casalino portavoce del Governo italiano. Ma non mi vergogno di mia nipote, ne vado fiero. Come sono fiero e orgoglioso della sua vita e del suo sorriso. E rifiuto l'idea che le persone con sindrome di Down devono essere nascoste, oscurate nelle foto, cancellate dalla vita. Hanno diritto di vivere, anche se creano fastidio al portavoce di Conte.

Quando esce il suo libro Casalino racconta di aver venduto più di Obama, falsità totale. È una fake news. Il suo libro vende meno di ventimila copie, quello di Obama milioni di copie (solo in Italia, oltre 150mila). Ma soprattutto se io fossi un giornalista e ricevessi in una chat l'ex portavoce che dice "Sono sopra Obama", chiamerei l'ambulanza, non l'ordine dei giornalisti. Userei una di quelle frasi di ordinanza: "Amico, stai calmo. È tutto finito. Non preoccuparti, ci siamo qua noi, ti vogliamo bene, è tutto sotto controllo, ce la faremo insieme".


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